VERSO UNO STATO ETICO…E DI POLIZIA.


Lo guardo, lo ascolto e mi deprimo. Non è un insulto, ma una mia banale considerazione.

Guardando il premier Monti parlare alle camere, capisco che ci sia poco da ridere, in riferimento all’attuale situazione economica-finanziaria dell’Italia e dell’Europa, ma il nostro premier va molto oltre: è l’immagine della tristezza.

Certo è fuor di dubbio che oggi quando si parla di intellettuali banchieri e finanzieri, si fa l’elogio del pessimismo, della noia, del disastro economico.

Si parla di un manipolo di ricchi e tristi signori che, oggi, ci impone, con la forza delle leggi e dei controlli, di diventare morigerati e più poveri.

Volendo scrivere quello che penso e non quello che mi conviene,  anzitutto scrivo che, in questi tempi, affidarci ad un banchiere economista è come affidarsi ad un piromane dopo che è stato appiccato un incendio.

Non dimentichiamoci che questa crisi è stata innescata da banchieri che hanno voluto fare soldi sulla nostra pelle, riempiendo le loro banche di titoli spazzatura; ed è stata agevolata dagli economisti alla Mario Monti, che quanto meno, per usare una formula benevola, non si sono accorti di quello che stava succedendo e non ci hanno messo, come era loro dovere, in allarme: quindi è successo quello che tutti conosciamo.

Oggi ci parlano di pensioni, di tasse; si punisce chi fuma, chi vuole avere una bella automobile, chi ha una barca, chi si è comperato una casa e chi ha due risparmi da parte.

Dobbiamo diventare tutti perfetti ed anche un po’ modesti.

Dicono: ce lo impone la situazione.

Già.

Ma forse la situazione imponeva ad una prima banca italiana, di non dare, solo pochi mesi fa, 40 milioni di liquidazione, ad un suo manager, ritenuto inadeguato dagli azionisti. Eppure è successo, ed ora paghiamo noi il conto anche con l’aumento del prezzo delle sigarette.

Smettere di fumare fa bene, è fuori dubbio, ma vorrei vivere in un Paese dove la scelta sia libera e non condizionata da un governo di puritani.

 

Comunque ed a mio avviso.

Le cose in merito al cambio di questo governo non sono come ce le stanno raccontando.

Un governo Monti non è meno rischioso di altre soluzioni molto più percorribili e, forse, più giuste.

Non è vero che questo governo nasce sull’emergenza dello spread.

Lo spread è un grande ombrello sotto cui si nasconde il tentativo iniziato più di un anno fa ed oggi riuscito di disarcionare Berlusconi dalla guida del Paese.

Ci sono degli indizi e ci sono anche delle prove.

Certo che l’opinione pubblica pensa: ma quì se cade l’economia, meglio salvare i nostri risparmi che tenerci Berlusconi.

Non è esattamente così.

Perche i mercati non chiedono Mario Monti: i mercati chiedono chiarezza.

I mercati non sono da confondere con banchieri e finanzieri; i mercati siamo tutti noi.

Quindi, in questa odierna situazione di emergenza, cosa c’è di più chiaro che andare a votare. Per esempio.

L’ha fatto la Spagna e lo sta facendo la Grecia.

I mercati vogliono delle certezze. E noi possimo offrire questa certezza: visto che il governo uscente non è stato capace di fare quello che doveva fare, sciogliamo le Camere e ridiamo la parola al popolo.

Saranno gli italiani a decidere chi dovrà governarci, con che programma e con che tipo di sacrifici.

Ed infine l’Europa ed i debiti pubblici e, perchè no, anche quelli privati!

Tiriamo una riga e cancelliamoli. Tanto lo dovremo fare comunque….

Del resto anche il Giappone ha un debito pubblico che è quasi il doppio del nostro, eppure non è minacciato da speculazione e default.

Cerchiamo invece di curare, oggi, il male peggiore: la recessione

 

Mortara 27/12/2011                            gdeambrogi@virgilio.it

 

VERSO UNO STATO ETICO…E DI POLIZIA.ultima modifica: 2011-12-27T18:52:00+01:00da giandea1
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