Il “Nuovo C U M ” di Mortara

Un omaggio all’amico LUIGI BALOCCHI. Un suo scritto, di un progetto incompiuto.

Il foglio del nuovo CIRCOLO UNIVERSITARIO MORTARESE. 

“Tutto a ben vedere è iniziato una sera. D’estate. Seduti a gambe larghe sulle cadreghe del CUM. Abbiam fatto si può dire quasi a testa e croce. Rimettendoci al destino. Sì o no. E’ uscito il sì. Ed il foglio che state leggendo, oplà!, eccolo qua. Voi direte che senso ha. Sì, che senso ha trà in pé il foglio del CUM. Partiamo da un fatto. Mortara è, lo si dica, una città supernotiziata. Cioè una stessa notizia viene scritta in cinque sei modi diversi, su cinque sei giornali diversi. Tutti venduti tra Piazza Silvabella e San Pio. Di tutto si ha quindi bisogno che di altre stesure di notizie. Anzi per giocare di rialzo occorre dire che di dare tutte ste notizie bisognerebbe davvero finirla. Molta gente i giornali non li legge neanche più. Come ormai non sta dietro neanche più ai telegiornali. E’ la stracca della civiltà dell’informazione. Stampata e televisiva. Dopo decenni di overdose comunicativa molta gente s’è risolta a staccar la spina. Perché il cervello è porzione limitata. Più di tanto non ci sta. E allora, si dirà, perché prende vita un altro foglio, seppur dalle uscite una tantum? Ma perché quattro amici han deciso di parlare a voce alta, quindi scrivendo, non tanto di questa nostra Mortara, ma di quello che gli passa per la testa qua e là. Certo, abbiam dei ricordi. Innanzitutto in riferimento alla fine degli anni sessanta, quando al bar Lomellino un’allegra compagnia di murtarin ha dato vita al famoso “I s’ciapataul”, eccezionale fucina di stravaganza sudigiri. Ecco. Lo spirito è certamente quello. Perché oggi, oggi che il sorriso vien spesso meno, non sarebbe certo male recuperare quell’in più che si aveva allora. Va detto chiaro e tondo che il tempo non ritorna. Che nella Mortara d’oggi è impensabile assumer gli atteggiamenti di quaranta e passa anni indrera. Però visto che, come diceva il grande irlandese “fra cent’anni avremo tutti la stessa età”, vale la pena di giocarsi quelle quattro carte scompagnà che la vita ancor ci riserva. Il CUM, a ben vedere è nato essenzialmente per questo. Per riunire degli amici attorno a un tavolo. E sparar quattro pirlate. E scherzare. Anche se il tempo non ritorna val bene dire che un filo rosso perpetua in rinnovate stranezze e fantasie la Mortara degli anni andati e quella che si ritrova alla sera in quest’angolo di Piazza Silvabella. E chi dice che forse di un altro ritrovo in centro città proprio non se ne sentiva il bisogno varrà ricordargli che, nella Mortara dove la gente ancora si divertiva, i ragazzi non stavan per strada a farsi seghe, un po’ tutto era più a nostra misura, di salumerie, solo in centro, ce n’eran ben dodici, e il doppio di quelli di adesso erano i bar, i caffè, (e non parliam delle osterie visto che son tutte scomparse). Insomma chi dice che il CUM è di troppo gli si risponde che ce ne fossero dieci e ancor di più di simili esperienze. Perché il troppo non stroppia mai. Questo è lo spirito nostro. Lo spirito balzano strambo e ardito di chi ne ha le balle piene di sorbirsi la morale di un mediocritume ormai imperante. Serve la battuta. Serve il gesto sportivo. Non sappiamo quanto questo sia ancora possibile in verità. Son flosci i tempi. Pressoché di paura ed incertezza. Però ci si può sempre provare. Venendo qua. Se vi va.”

30 Dicembre 2010 gdeambrogi@virgilio.it

Il “Nuovo C U M ” di Mortaraultima modifica: 2010-12-30T18:22:17+01:00da giandea1
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